Samstag, 24 Dezember 2011 @ 02:49
(Segue da steso nel buio parte 8) "Aspetta, lasciami. Dio, perché mi stai facendo questo?"
"Ti chiedo perdono e ti chiedo una possibilità per dimostrarti che non mento, che mi batte il cuore forte quando ti vedo. Che se faccio delle cazzate le faccio perché sono perso di te". E qui me la sono stretta più forte e finalmente l'ho baciata come si deve. Le sue labbra, rigide in principio, iniziarono a schiudersi come una rosa, a farsi amare, per poi trasformarsi in pianta carnivora. Ci stringevamo in un abbraccio violento e passionale, nel quale mi ero buttato a capofitto senza pensare a nulla. La sua mano scivolò tra le mie gambe, le dita si aprirono un passaggio nella cerniera, infilandosi nelle mie mutande, stringendomi il cazzo duro con le unghie.
"Rosa, qui, in mezzo alle scale?!"
"Ti sei appena scopato Luisa nel cesso di una casa con decine di persone senza farti domande intelligenti, che c'è, si diventato coscenzioso proprio ora"
O cazzo, come ne esco? "Per niente, amore mio, ti voglio"
"Voglio che mi prendi come hai fatto con Luisa, che mi fai quello che haifatto a lei. E poi cancellala come un doppione inutile"
E questo non è saggio. Rosa non c'era (per fortuna) in quel bagno. Una richiesta del genere è come darmi carta bianca...
"Ehm, Rosa, ero parecchio incazzato e su di giri, sei sicura che..."
"Non mi importa, prendimi come hai preso quella puttana"
Io mi sto mettendo nella merda ma tu, ragazzina, non sai quello che dici. Ho gli ormoni in orbita, frustrati e incazzati veramente questa volta. la spingo faccia al muro, bloccandola. Le tirò su la gonna ed abbasso le sue mutandine al ginocchio. Mi sputo sulla mano e le bagno l'ano.
"Mah" scatta.
"Così l'ho presa amore mio, e così voglio te adesso, e mettiamo una bella pietra sopra alla mia testa calda"
E glielo sbatto nel culo. Emette gridolini di dolore mentre le pompo su per il culo tutta la frustrazione che Luisa mi ha regalato. Geme e guaisce come una cagnetta timida che si prende per meritate le botte del padrone. Ed io sono un martello pneumatico come non lo sono mai stato, spingo forte e spingo in fondo tutta la rabbia che ho dentro. La rabbia che se riversassi su di me, vero artefice della mia condizione, mi schiaccerebbe, Rosa la assorbe tutta tra le chiappe tonde e sode. Una lacrima le solca il viso ma le sue dita cercano le mie per stringerle, come a dirmi di non fermarmi, di prenderla fin che ce n'è. Affondo due dita nella sua figa bagnata ed aperta come se l'avessi scopata.
"Sì, prendimi" piange "sei mio, sei solo mio" (Eh, no. Non ti ci mettere pure tu, stronzetta)
Continuo a pompare finché non esplodo riempendole il culo. Rimango stretto a lei, dentro di lei, coi nostri respiri affannati che si rincorrono, finché non sento il cazzo smosciarsi. Allora esco. Una goccia di sperma le cola dal culo, scivolando sulla coscia fino alle mutandine. Lei rimane ancora qualche istante appoggiata al muro di pietra co culo sfondato all'aria e sussurra: "Ti amo" (Continua... cari lettori, pochi ma buoni, se voleta lasciare qualche commento mi fate piacere) Alle Teilnehmer sind mindestens 18 Jahre alt.