Per esempio quando la ragazza mi ha insegnato come trovare il punto G e per farlo mi ha infilato un dito nelle figa, Mario ce l'aveva già bello duro, ma quando ho cacciato un urlo per l'orgasmo straordinario che ho avuto ci ha schizzate tutte di sborra, istantaneamente. Poi è toccato a lui infilarmi il dito per trovare il punto G e a un certo punto ho dovuto addirittura spingerlo via perché continuava a insistere anche dopo il mio quarto o quinto orgasmo.
Mario non è circonciso per cui alla lezione sul pompino la ragazza gli ha abbassato il prepuzio e ha cominciato a leccargli il bordo inferiore del glande. Ci alternavamo finché non ho imparato bene ma non sono riuscita a prenderlo in bocca per cominciare a succhiarlo perché ha sborrato subito in bocca all'amica. Ero troppo eccitata per smettere anche perché la ragazza stava usando un vibratore su di lei e un altro su di me e così l'ho preso in bocca tutto floscio. È nata in quel momento la mia passione per sentire il cazzo che si ingrossa nella mia bocca. Immagina Mario davanti a me e a un'altra che gridano coi vibratori al massimo. E così ha riempito anche la mia bocca di sborra.
Dopo alcuni giorni, con l'attrezzo per il mio culetto ormai bello grosso, la lezione aveva proprio questo come argomento. Mi ha insegnato a far sborrare Mario semplicemente infilandogli un dito in culo e massaggiando una certa parte. È una cosa magnifica per una femminuccia, le dà una sensazione enorme di potere. Il massimo è quello che faccio spesso e cioè mentre Mario dorme gli prendo in bocca il cazzo molle e col dito in culo gli faccio il massaggio giusto. È incredibile, quasi quasi non è ancora completamente sveglio che mi riempie la bocca di sborra. Mi rimprovera ogni volta perché vorrebbe avere una parte più attiva ma specialmente più lunga ma io mi diverto troppo. E poi accendo il vibratore mettendomi a cavalcioni su di lui con la figa praticamente sul suo viso e ho uno o due orgasmi prima che il cazzo gli diventi ancora duro e poi quando è quasi pronto vado a farmi una doccia chiudendomi a chiave. E così se vuole deve menarselo da solo. Mi diverto troppo!!!
Finita la lezione sul culo di M. è cominciata quella sul mio. Mi ha fatto mettere alla pecorina e mi ha appoggiato un vibratore sulla figa fino all'orgasmo, sai che a me basta poco e che in ogni caso uno solo non mi basta mai. Con la figa bella bagnata, sensibile e calda, mi ha infilato in culo uno dei suoi cazzi di gomma professionali. È stata una bella sensazione perché sentivo tutto il cazzo anche piuttosto grosso (lo ha scelto guardando quello di M.) che entrava bene senza farmi alcun male. A questo punto mi ha insegnato come muovere il bacino: ci sono alcuni movimenti che ti portano a sentire il cazzo come se fosse dentro la figa e se il maschietto ha un giusto ritmo, né troppo lento né troppo forte, la femminuccia arriva all'orgasmo. Se poi c'è anche un vibratore sulla figa la femminuccia può coordinare i movimenti per arrivare a quello che si può considerare un doppio orgasmo. Tolto poi il cazzo finto è arrivato quello di M. e lì abbiamo fatto tutta una serie di prove e controprove. Credo che se non sono morta quel giorno non morirò più anche perché quella brutta porca ha approfittato del fatto che non ero in grado di reagire e ha cominciato a leccarmi le tette. A me non piace toccare o essere toccata da donne, ma una leccata femminile è diversa da una maschile.
Mario si è accorto che parte dei miei orgasmi dipendeva da una lingua femminile e ha insistito per un'altra lezione: la classica leccata di figa. Io non volevo assolutamente e così siamo arrivati a un compromesso. Io sarei stata bendata e sarei stata leccata da loro due e avrei dovuto dare un giudizio. La cosa sarebbe continuata fino a quando il risultato sarebbe stato pari. È chiaro che se alla prima leccata avessi votato per M. la cosa sarebbe finita lì. Logicamente non è stato così perché abbiamo continuato per forse un'ora, fino a che M. non ha raggiunto la ragazza. Non ho tenuto conto degli orgasmi, so solo che dopo aver decretato il pareggio devo essere sprofondata in un sonno profondo perché non ho nemmeno salutato la ragazza.