……siamo usciti ridendo dal ristorante e io ero attaccata al suo braccio perché avevo sentito un brivido di freddo. Avevano previsto pioggia, ma eravamo usciti senza impermeabile e senza ombrello. D’altronde la serata è nata tutta senza aver previsto niente. Camminavano attaccati sotto i balconi dei palazzi, sia per evitare le prime gocce di pioggia sia perché dava la sensazione di ripararsi dal freddo. Lo prendevo in giro, gli dicevo che gliel’avrei fatta pagare, ero andata dal parrucchiere quella mattina. Non ho i capelli lunghi e quindi il taglio va tenuto in ordine ….sennò. lui mi diceva che dovevo comprargli la giacca nuova, anche se quella era già un mio regalo. La pioggia aumentava d’intensità in pochissimo tempo, era uno di quei temporali primaverili, che come iniziano con grande rapidità, con altrettanta terminano. In pochissimi minuti, l’intensità della pioggia era insostenibile, ormai correvano per ripararsi, ma non potevo esagerare, avevo ai piedi delle Chanel con tacco 9 e rischiavo di romperle se non addirittura peggio, di cadere. Ci mancava solo quello. All’improvviso vediamo dall’altra parte della strada, un portone, un portone di quei palazzi del 900 molto grandi, bui, di quelli che all’interno ci sono dei cortili per intenderci. Attraversiamo la strada sempre correndo, e riusciamo a proteggerci dentro. Eravamo fradici, completamente bagnati. I capelli penzolavano dappertutto. Ci siamo guardati e siamo scoppiati a ridere abbracciandoci. Che freddo! La temperatura si era abbassata improvvisamente. Lui si toglie la giacca e me la mette addosso per difendermi dal freddo, dicendo che aveva una maglietta che lo proteggeva bene. Mi stringeva fra le braccia. Fuori c’era qualcuno che correva sotto la pioggia, le auto passavano sollevando degli schizzi d'acqua dell’asfalto. La giornata era diventata di un grigio scuro, effetto della nuvolosità. Con le mani aveva iniziato a strofinare sulle braccia e sulle spalle, in effetti la frizione epidermico produceva un po’ di calore. Alzai la testa che tenevo appoggiata al suo petto, e constatai che mi osservava. Passai un braccio sotto il suo è lo abbracciai per i fianchi. Lui mi diede un bacio sui capelli bagnati. Lo guardai di nuovo e vidi gli occhi di una persona che era lì per proteggermi. Con la mano sinistra lo abbracciavo, con la destra gli accarezzavo il fianco, la pancia il petto. Mi stringeva. Lo guardai di nuovo e vidi quello sguardo che mi aveva sempre colpito, che esprimeva “ non ti preoccupare che ci sono io a difenderti contro tutto e contro tutti “. Che belli i suoi occhi neri. Due pezzi di carbone, invogliano a guardarli per scoprire cosa c’era dietro. La mia mano accarezzava la pancia, ma era scesa verso la cintura. Stavo spingendo un po’ di più quando era scivolata all’altezza della cerniera, sentivo, continuando a guardarci percepivo il movimento dell’ eccitazione, osservando li dov’era la mano, vedevo che iniziava il rigonfio. Avevo iniziato a stringere un po’ con le dita. Accarezzavo e stringevo, notavo che continuava la normale reazione di un uomo, per me è molto eccitante, fa parte di un uomo e di una donna vivere questo momento di albori dell’eccitazione, che scatenano grandissime emozioni, come grandi tempeste, che variano in tutte le direzioni. Tolsi il braccio che lo cingeva e appoggiai le mani sul suo petto, e lo spinsi contro il muro. Guardavo la sua faccia, tutto, gli occhi,il naso, la bocca le labbra, lo accarezzavo con una mano e con l’altra avevo iniziato a slacciare la cintura, sbottonai l’unico bottone e abbassai la cerniera...........

Alle Teilnehmer sind mindestens 18 Jahre alt.